Iżabella ta' Kastilja: Differenza bejn il-verżjonijiet

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=== Sul trono di Castiglia e conquista del regno di Granada ===
[[FileStampa:Granada 1492 Detail.jpg|thumb|left|300px|La resa di Granada.]]
 
L'insediamento sul trono di Isabella era avvenuto il 13 dicembre [[1474]] (due giorni dopo la morte del fratellastro Enrico) a [[Segovia]]; Ferdinando era assente, ma al suo ritorno reclamò i suoi diritti sulla corona di Castiglia e nel [[1475]], con il concordato di Segovia, si decideva che Isabella poteva esercitare il suo potere regale in Castiglia ma non in [[Aragona]]<ref>Quando sarebbe divenuta regina consorte</ref> mentre Ferdinando, oltre ad esercitare il potere regale in Aragona, per il contratto di Matrimonio (capitulaciones), in Castiglia poteva amministrare la giustizia congiuntamente o separatamente<ref>Se i re Cattolici si trovavano in luoghi diversi ognuno di loro aveva il diritto di amministrare la giustizia separatamente dall'altro, se invece si trovavano nello stesso luogo la amministravano congiuntamente</ref>; le ordinanze reali venivano firmate da entrambi; le monete recavano insieme le due effigi ed i sigilli reali portavano le armi delle due casate; infine Ferdinando si occupava della politica estera.
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=== I Re Cattolici (''Los reyes católicos'') ===
[[FileStampa:Isabel la Católica 01b.jpg|thumb|left|170px|Statua d'Isabella di Castiglia a [[Madrid]] ([[Giovan Domenico Olivieri|G.D. Olivieri]], [[1753]]).]]
 
Per sottrarre il nuovo regno al [[feudalesimo]] arcaico che ancora vi dominava e consolidare la monarchia nel senso assolutista (che già aveva mostrato la propria forza in [[Francia]] con [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] e poi con i [[Valois]]), i nuovi sovrani provvidero a riformare i rapporti con la nobiltà e il clero; lo strumento principale e più innovativo a questo scopo furono le ''Cortes'', sorta di parlamenti nei quali erano rappresentati i nobili, il clero ed alcune città, che potevano proporre ai sovrani nuove leggi - la cui approvazione rimaneva comunque esclusivo diritto reale.
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L'azione della Santa Inquisizione era diretta in particolar modo contro i ''[[Moriscos (Iberia)|Moriscos]]'' e i marrani, rispettivamente i musulmani e gli ebrei falsamente convertiti al cristianesimo.
Ciò portò alla dispersione degli ebrei [[sefarditi]] soprattutto nel bacino del Mediterraneo, in particolar modo nei territori dell'Impero Ottomano, dove trovarono una maggiore tolleranza religiosa. Molti continuavano a professare segretamente la loro religione, pur essendosi convertiti. Chi veniva scoperto era bruciato vivo sul rogo e i suoi beni erano confiscati dalla Corona, pratica che divenne piuttosto diffusa per finanziare le casse del Regno. Gli ebrei convertiti inoltre subivano in ogni caso discriminazioni sociali ed economiche: erano loro vietati particolari mestieri, venivano additati come [[marranos]], in lingua spagnola maiali, e spesso si arrivò a segregarli in determinati quartieri-[[ghetto]] delle città, chiamati ''Juderias''.
[[FileStampa:Isabel firma.jpg|250px|right|thumb|Firma di Isabella la Cattolica]]
Alla caduta di Granada, il [[papa Innocenzo VIII]] conferì a Isabella ed al marito Ferdinando il titolo di "Maestà cattolica". In cambio, Isabella fece omaggio al successore spagnolo [[Papa Alessandro VI|Alessandro VI]] [[Borgia]] del primo oro arrivato dalle Americhe, del quale fu rivestito il soffitto di [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Santa Maria Maggiore]].
 
=== La disputa con il Portogallo e inizio dello sfruttamento delle colonie ===
[[FileStampa:Gallegocatholicmonarchs.jpg|thumb|right|250px|''Madonna dei Re Cattolici'', pittura del 1490-95; [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando II]] ed il [[Giovanni di Trastamara|principe Giovanni]] alla destra della Madonna e Isabella alla sinistra.]]
 
[[Cristoforo Colombo]] aveva sottoposto il suo piano di circumnavigare la terra, per arrivare all'[[India]] al re del Portogallo Giovanni II, ma quest'ultimo aveva buoni motivi per ritenere che il progetto da lui seguito di doppiare l'Africa non avrebbe portato a risultati sicuri.
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=== Morte ===
[[FileStampa:Rosales - Doña Isabel la Católica dictando su testamento.jpg|thumb|left|250px|Eduardo Rosales, ''Il testamento di Isabella la Cattolica'', 1864, [[Museo del Prado]].]]
Ricoverata a [[Medina del Campo]] ([[Provincia di Valladolid|Valladolid]]), per un cancro all'utero, Isabella morì il [[26 novembre]] [[1504]] nel palazzo reale di Medina del Campo e sul trono di Castiglia le successe la figlia terzogenita [[Giovanna di Castiglia|Giovanna]] detta la Pazza, mentre la reggenza venne rivendicata sia dal marito [[Filippo I di Castiglia|Filippo il Bello]] che dal padre Ferdinando.
 
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