Ħinduiżmu: Differenza bejn il-verżjonijiet

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Il-"Ħinduiżmu" tradizzjonalment jissejjaħ ''Arjadharma'', ir-Reliġjon tal-''Arjani'' ''<ref>Cfr. ''Dizionario sanscrito-italiano'' Pisa, ETS, 2009.</ref>, u ''Vajdikadharma'', ir-reliġjin tal-''Veda''<ref>Cfr. [[Kaus K. Klostermaier]]. ''Induismo. Una introduzione''. Fazi, 2004, pag. 9.</ref>.
 
==Definizzjoni tal-Ħinduiżmu==
 
I-terminu "Ħinduiżmu" inħoloq riċentement u tferrex mill-orjentalisti Punentin u mill-istudjużi Indjani mis-seklu 19. Mhux biss hekk, imma dan il-proċess affettwa n-natura tiegħu infisha:
{{Iċċita|Importanti li wieħed jiftakar li l-formazzjoni tal-Ħinduiżmu kif nifhmuh illum, beda biss fis-seklu 19, meta it-terminu intuża mir-riformaturi Ħinduwin u mill-orjentalisti Punentin.|Gavin Flood. L'induismo. Torino, Einaudi, 2006, pag. 7}}
 
Il termine è peraltro di difficile definizione:
« Il termine "hindu" si riferisce a una tale molteplicità di tradizioni e concezioni che risulta difficoltoso giungere a una definizione. [...] Il problema della definizione dipende in parte dal fatto che l'induismo, al contrario di molte altre religioni, non ha un singolo fondatore storico, non ha un sistema unitario di credenze codificate in un credo o in una dichiarazione di fede, non ha un unico sistema soteriologico e non un'autorità centrale o una struttura burocratica »
(Gavin Flood. L'induismo. Torino, Einaudi, 2006, pag. 5)
 
Ciononostante Stefano Piano ritiene che con il termine "Induismo" si possa indicare:
« Con tale parola si designa non tanto una religione quanto un'intera cultura, una visione del mondo e della vita, un modo di essere e di comportarsi, una serie di abitudini quotidiane che si tramandano da millenni, con scrupolosa tenacia, in seno ad una civiltà estremamente fedele al proprio passato e nella quale predomina una concezione "religiosa" dell'uomo e dell'universo. »
(Stefano Piano. Op. cit., pag. 374)
 
Piano, ricordando Heinrich von Stietencron[26], invita piuttosto a parlare di "religioni hindū" come la vaiṣnava, śaiva o quella śākta.
 
A tal proposito Mario Piantelli fa presente che:
« Tutte queste etichette vengono peraltro rifiutate dagl'intellettuali indiani di formazione non occidentale, e specialmente dagli aderenti all'ortodossia smārta, i quali non scorgono validi motivi per isolare come a sé stanti quelli che considerano semplicemente dei momenti o aspetti più o meno significativi nella vicenda d'una comune realtà spirituale, in sé stessa eterna e atemporale, designata con l'epiteto di "Dharma perenne" (il Sanātanadharma) »
(Mario Piantelli in Hinduismo (a cura di Giovanni Filoramo). Bari, Laterza, 2007, pag. 12)
 
Francesco Sferra, ricordando che la definizione di hindūismo:
« comprende, in realtà, un insieme variegato di religioni e di visioni del mondo anche contrastanti »
(Francesco Sferra. Hinduismo antico. Milano, Mondadori, 2010)
 
conclude che il termine hindūismo non può indicare quindi che
« l'intera cultura indiana, che si esprime anzitutto nella fedeltà a un ordine socio-culturale, a un insieme di norme, abitudini e comportamenti di origine antichissima che stabiliscono nei particolari un modo di vivere e di intendere la vita, individuale e sociale. Ed è il fatto di essere nati in una casta (jāti) hindū e di non essersi mai convertiti a una tradizione non-hindū (jainismo, buddhismo, islām, cristianesimo ecc.) che rende una persona hindū. Se a stretto rigore, si può essere tali senza necessariamente seguire un percorso religioso, in nessun caso - stando almeno alla più comune e ortodossa delle formulazioni - si può diventare hindū perché l'appartenenza all'hindūismo dipende innanzitutto da un fattore etnico. »
(Francesco Sferra. Op. cit.)
 
Tale base etnica è inequivocabilmente dimostrata dal fatto che presso i principali santuari dell'Induismo, ad esempio il Tempio di Kṛṣṇa a Puri (Orissa) o quello di Śiva a Kathmandu in Nepal,[27], santuari appartenenti a differenti darśana, possono avere ingresso solo gli indiani appartenenti ad un varṇa, a prescindere dalla loro fede religiosa[28], e non i non-indiani, anche se professanti una fede 'induista'.
 
Pur non essendo di facile definizione, per comprendere il termine hindū in un contesto di più ampio significato, avverte Michel Delahoutre:
« Non basta, come una volta si credeva troppo facilmente, conoscere il sanscrito, né fidarsi delle tradizioni portate avanti dai brahmani che nel loro insieme sono indicate col termine brahmanesimo. Ora sono necessari la conoscenza delle lingue moderne e gli studi sociologici ed etnologici, che si occupano anche dei fenomeni recenti o attuali e del contatto con l'Occidente. Bisogna tener conto dei fenomeni di adattamento dell'induismo agli ambienti occidentali con l'apparizione di nuove sette, di nuovi guru o di nuovi swāmi. »
(Michel Delahoutre. Op. cit.)
 
Quindi l'"Induismo" non è solo una "invenzione"[29] degli orientalisti occidentali[30] ma anche l'autorappresentazione, moderna, di elementi già presenti nel passato indiano:
« Dal mio punto di vista l'"induismo" non è soltanto, come hanno sostenuto alcuni studiosi, una costruzione degli orientalisti occidentali, che hanno tentato di attribuire un significato alla pluralità di fenomeni religiosi presenti nella vasta area geografica sud-asiatica. L'induismo è anche, piuttosto, la manifestazione dell'autorappresentazione degli hindu e la trasformazione moderna di elementi già presenti in passato. »
(Gavin Flood. L'induismo. Torino, Einaudi, 2006, pagg. 7-8)
 
 
Il-'''Ħinduiżmu''' ('''सनातन धर्म'''; ''Sanatana Dharma'', li tfisser Reliġjon Infinita/Liġi Eterna) huwa reliġjon antika, li għadha pprattikata minn miljuni ta' nies sallum. Din kienet l-ewwel reliġjon li kellha l-idea ta' [[reinkarnazzjoni]] (jiġifieri li n-nies jistgħu jitwieldu mill-ġdid wara li jmutu), [[karma]] (kawża u effett), u ideat oħra. Il-Ħinduiżmu huwa [[federazzjoni]] ta' numru ta' twemminijiet li evolvew fost in-nies li għexu fis-[[Sottokontinent Indjan]]. Hija taħlita komposta ta' twemminijiet. Grupp wieħed jaċċetta l-[[Varna]], ieħor le; grupp wieħed jaċċetta l-[[Veda]], ieħor le; grupp wieħed jaċċetta li hemm [[alla]], ieħor jiċħad l-eżistenza ta' alla. Imma dawn kollha jissejħu Ħindu. Skont il-kostituzzjoni Indjana, id-definizzjoni ta' Ħindu huwa kulmin jgħix l-[[Indja]] u mhux Mislem jew Nisrani.