Qerda tal-innoċenti: Differenza bejn il-verżjonijiet

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L-istoriku Gilbert Picard jfakkarna li nsibu l-istess storja fil-kitba tal-istoriku Rumanan [[Swetonju]] rigward it-twelid ta' Oktavju Awgustu<ref>Gilbert Picard, [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/crai_0065-0536_1995_num_139_3_15518 La date de naissance de Jésus du point de vue romain], Comptes-rendus des séances de l'année… - Académie des inscriptions et belles-lettres, 139e année, N. 3, 1995. pp. 799-807.</ref>.
 
Imma skont l-storiku Franċiż, speċjalista fuq Ruma antika, Paul Veyne, ix-xhieda tal-pagan Macrobius tikkonferma l-istoriċità ta' massakru tat-tfal, anki jekk stess "il-memorja tiegħu serviet bħala motivazzjoni għat-twelid leġendaru, f'Betlehem, ta' Ġesù."<ref> [[Paul Veyne]] ''Païens et chrétiens devant la gladiature'' Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité, 1999, 111-2 p. 895 [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1999_num_111_2_2101]- il renvoie aussi à Perowne Stewart ''Hérode le Grand et son époque'', Hachette, 1958</ref><includeonly></includeonly>
Ma rimane ovvio che tale mancata citazione può significare anche una scarsa considerazione dell'evento in sé, considerando i tempi estremamente duri e la probabile scarsità nel numero delle vittime, considerando che Betlemme era poco più di un piccolo borgo.
 
Secondo [[Giuseppe Ricciotti]], storico biblista, il numero dei bambini nati a Betlemme in quel periodo, essendo circa 1000 gli abitanti adulti della piccola Betlemme, poteva aggirarsi intorno ai 60 individui (da due anni in giù), considerando un tasso di natalità simile a quello dei primi del 1900; circa 30 nati l'anno. Volendo però Erode uccidere solo i bambini maschi il numero degli uccisi è dunque, approssimativamente, di circa 30 neonati e, considerando che la mortalità infantile nel [[Vicino Oriente]] era molto alta, il numero si restringe a circa 20. L'episodio, quindi, non ebbe rilevanza tale da interessare gli storici del tempo sia per il numero limitato sia per l'appartenenza delle vittime alla popolazione rurale. Se poi la notizia fosse giunta a Roma, non avrebbe rappresentato motivo di reazione politica da parte dell'imperatore, che non esitava anche lui a soffocare nel sangue possibili rivolte. [[Svetonio]], in un passo in cui utilizza il racconto di Giulio Marato<ref>Era un liberto e segretario di Augusto, fu sicuramente utilizzato come fonte da Svetonio. Svetonio, Vita dei Cesari, Augusto, 79,2.</ref>, scrive che pochi mesi prima della nascita di Augusto, avvenne a Roma un prodigio che fu interpretato come presagio di imminente nascita di un re per il Popolo Romano; i senatori, spaventati, ordinarono di esporre tutti i neonati che nacquero in quell'anno, comunque il decreto non venne depositato e la strage non fu eseguita.<ref>Svetonio, Vite dei Cesari, Augusto, 94,1.</ref> Si può comprendere quindi quanta scarsa rilevanza ebbe la strage di Betlemme nella capitale dell'impero, considerando l'esiguità dei numeri e i tempi abbastanza crudeli e violenti. Inoltre, secondo alcuni studiosi, "anche nei casi di un'unica attestazione" bisogna supporre, "fino a prova contraria", la buona fede degli evangelisti<ref>Klaus Berger, Kommentar zum Neuen Testament, Guetersloher Verlagshaus, 2011, p.20</ref><ref>Si veda anche [[Joseph Ratzinger]], "L'infanzia di Gesù", Rizzoli 2012, [http://books.google.it/books?id=dpwbftVg7sIC&printsec=frontcover&dq=ratzinger+l'infanzia+di+ges%C3%B9&hl=it&sa=X&ei=FLbmUNrcMITf4QSbnYHoCQ&ved=0CEEQ6AEwAA p.138]</ref>
 
== Il-qerda tal-Innoċenti fit-tradizzjoni Nisranija ==